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SPECIALE AGIMEG – Addio al vecchio mercato del gioco online. Cosa cambia dal 13 novembre

  • Immagine del redattore: Agenzie Vincenti
    Agenzie Vincenti
  • 12 nov
  • Tempo di lettura: 4 min

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Quella di oggi è una giornata spartiacque per il settore del gioco online in Italia. Alla mezzanotte di oggi, 12 novembre 2025, scadono formalmente le attuali concessioni del gioco a distanza, ponendo fine a un’architettura regolatoria che ha accompagnato il comparto per oltre un decennio.


Dalle 00:00 del 13 novembre, invece, debutta il nuovo sistema concessorio previsto dal decreto legislativo n. 41/2024, base giuridica del riordino dell’online attuato da ADM.


Con l’avvio del nuovo regime, il comparto entra in una fase completamente ripensata: meno operatori, regole più severe, controlli più stringenti e un modello ispirato alla massima tracciabilità.


Un bando selettivo: 52 concessioni a 46 operatori

Dal nuovo bando sono state assegnate concessioni, che devono rispettare criteri economici e tecnici diversi rispetto al passato. Il risultato finale è un mercato composto da:


  • 52 concessioni assegnate

  • 46 operatori totali


C’è stata quindi una linea selettiva: accesso al mercato soltanto per soggetti solidi, strutturati e con una comprovata capacità di presidiare aree come compliance, antiriciclaggio, tutela del consumatore e resilienza informatica.


La gara ha portato nelle casse dello Stato 364 milioni di euro di introiti diretti legati ai soli canoni concessori.


Stop alle skin: nasce il modello del sito unico

Dopo anni in cui i concessionari potevano gestire più domini, affidare brand commerciali a terzi e operare tramite le skin, il nuovo impianto sancisce la fine di questo meccanismo con circa 350 skin che cesseranno di operare.


Dal 13 novembre:


  • ogni concessionario potrà utilizzare un unico dominio di gioco

  • viene eliminato il sistema delle skin

  • i marchi terzi dovranno migrare verso modelli pienamente riconducibili al concessionario


L’obiettivo è chiaro: più trasparenza, meno frammentazione dell’offerta e maggior controllo tecnico.


Transizione operativa: sei mesi per la completa attivazione

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Le nuove concessioni diventano valide da domani, ma gli operatori avranno un periodo di sei mesi per completare l’attivazione dei sistemi tecnici, con scadenza fissata al 14 maggio 2026.


Durante questa fase:


  • i concessionari dovranno integrare i nuovi sistemi di controllo ADM

  • aggiornare le interfacce dei giochi secondo gli standard tecnici rinnovati

  • adeguare l’intera struttura AML e KYC alle nuove prescrizioni

  • garantire la migrazione ordinata degli utenti dai vecchi portali ai nuovi


La transizione sarà uno dei passaggi più delicati dell’intero riordino, per via dell’alto volume di utenti attivi e della necessità di continuità del servizio.


Mercato concentrato, ma sotto nuove regole

Con il nuovo regime aumenta il livello di controllo, si rafforza l’obbligo di presidio diretto, si potenziano le misure di gioco sicuro, specialmente in rapporto a verifiche, limiti e protezioni del giocatore.


ADM punta a coniugare certezza delle regole e maggiore tutela dell’utente.


Il contesto politico e il futuro del settore

L’avvio delle nuove concessioni arriva mentre è ancora in corso il dibattito sul riordino del gioco fisico. Il governo ha chiarito la volontà di introdurre un impianto normativo organico che copra:


  • giochi a distanza

  • raccolta fisica

  • punti vendita

  • requisiti tecnici e autorizzativi

  • standard minimi di controllo e sicurezza


La partenza del nuovo online rappresenta quindi il primo pilastro di un percorso più ampio di riforma del gioco pubblico.


Un nuovo ciclo per l’online italiano

Il 13 novembre rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo storico per il gioco a distanza in Italia. La sfida dei prossimi mesi sarà verificare la capacità del mercato di mantenere efficienza, innovazione e competitività in un quadro molto più regolato.


Questione PVR

Il Consiglio di Stato ha accolto, in via cautelare, la richiesta di fissazione urgente dell’udienza per il giudizio nel merito relativa all’impugnazione della determinazione direttoriale dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli che ha istituito l’albo dei Punti Vendita Ricarica (PVR) collegati alle concessioni per il gioco a distanza.


La vicenda nasce dal ricorso presentato da diversi operatori di gioco – difesi dagli avvocati Mariateresa Parrelli, Marco Ripamonti, Alvise Vergerio Di Cesana,e Luca Porfiri -, che avevano già ottenuto un parziale accoglimento davanti al Tar Lazio. Al centro del contenzioso vi sono la determinazione ADM del 25 ottobre 2024 e le successive FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia, considerate lesive da parte dei ricorrenti.


I giudici di Palazzo Spada hanno ritenuto che le esigenze cautelari delle parti appellanti siano sufficientemente tutelate attraverso la sollecita definizione del giudizio, fissando l’udienza pubblica per l’11 dicembre 2025.


Con questa ordinanza, il Consiglio di Stato non entra ancora nel merito della legittimità del provvedimento amministrativo, ma si limita a stabilire una tempistica accelerata per la trattazione della causa.


Quanto vale il mercato del gioco online in Italia

La spesa complessiva nel gioco a distanza – ossia il GGR, differenza tra raccolta e vincite – ha raggiunto, secondo quanto riportato dal Libro Blu di ADM, nel 2023 i 4,35 miliardi di euro, in netta crescita rispetto ai 3,88 miliardi del 2022 e ai 3,72 miliardi del 2021. Le prime stime parlano di una spesa di circa 5 miliardi di euro per il 2024.


Ecco i 46 operatori e le 52 concessioni assegnate

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sb/AGIMEG

 
 
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